Alberto Rondalli


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Anita e Garibaldi


"Anita... la donna del mio cuore...
il destino la gettò sulla via tempestosa che percorrevo,
e non fummo divisi che dalla morte."
dai Diari di Giuseppe Garibaldi



Anita e Garibaldi

Sceneggiatura e Regia: Alberto Rondalli
Fotografia: Claudio Collepiccolo
Costumi: Maria Diaz
Scenografia: Magno Vitor Ferreira, Luiz Rossi, Sergio Silveira
Musiche originali: Arrigo Barnabé

Prodotto da: R. A. Gennaro e Virginia W. Morais
LAZ Audiovisual s.a.
Curitiba, Brazil.

Interpreti principali:
Ana Paula Arosio
Gabriel Braga Nunes
Antonio Buil Puejo
Alexandre Rodrigues
Paulo César Peréio
Leonardo Medeiros
Paulo Betti


SINOSSI
A partire dai ricordi raccolti nelle Memorie di Giuseppe Garibaldi e basato su una scrupolosa ricerca storica, il film racconta le tappe salienti dell'amore tra il giovane Generale italiano e la donna che diventerà sua moglie per poi morire seguendolo nelle sue battaglie per la liberazione dell'Italia dalla dominazione straniera.


Aniya


Candidato al
10º Prêmio de Cinema Fiep e Sesi-SP, tra 5 migliori film brasiliani del 2013, nelle categorie: Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Fotografia, Miglior Scenografia, Miglior Colonna Sonora.


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1 - Che Anita e che Garibaldi hai concepito con la storia che fra poco girarà il mondo?

Nel 1839, epoca del racconto principale del film, Garibaldi ha 32 anni. E’ un giovane uomo in via di formazione e non ancora il formidabile Generale che l’Europa vedrà tornare in patria 10 anni più tardi, dopo aver fatto tutto il suo apprendistato di combattente in Sudamerica.
Un giovane uomo pieno di entusiasmi, fremiti, idee, a volte un poco confuse, che ancora non hanno preso una forma e una direzione precisa. Formatosi episodicamente sulle idee sansimoniane, nutrito degli aneliti della Giovane Italia, ha bisogno dell’amicizia e della guida del suo fraterno amico Luigi Rossetti, così come in Uruguay avrà bisogno dell’esperienza militare dell’Anzani per compiere il suo percorso formativo.
Quello che ho voluto raccontare dunque è questo Garibaldi quando ancora non era
Garibaldi. Un uomo in formazione, dotato sicuramente di un carisma fuori dal comune ma non ancora il mito, o peggio il monumento, che poi verrà continuamente tramandato dalla storia e dalle leggende che lo circondano. Un uomo anche fragile, che piange nelle braccia della sua donna; un po’ “leggero” a riguardo delle sue conquiste femminili così come spesso gli rimproverava Rossetti...
Per fare questo mi sono basato esclusivamente sui documenti di prima mano: le Memorie di Garibaldi nelle varie stesure, le lettere di Rossetti, Cuneo, Garibaldi stesso, e sui resoconti di chi partecipò agli eventi, effettuando una accurata ricerca storica delle fonti nelle biblioteche e nei musei.
Nello stesso modo mi sono comportato nel tratteggiare la figura di Anita, della quale abbiamo pochissime notizie: sostanzialmente ciò che ne racconta Garibaldi stesso, pochi documenti, e le descrizioni di chi la incontrò. Sappiamo che era giovanissima, sposata, che abitava nella Barra di Laguna ed era analfabeta. Sicuramente fu l’unico vero grande amore di Garibaldi, il quale pur risposatosi più volte dopo la sua morte, ne parla sempre con un dolore ed un rimpianto commoventi.
Una donna di eccezionale temperamento e coraggio, disposta a qualsiasi cosa per stare al fianco del suo uomo.
Mi piace poi sottolineare la figura quasi dimenticata di Luigi Rossetti: come detto, amico e compagno dei primi anni sudamericani di Garibaldi. Lui come centinaia d’altri fuoriusciti italiani, sacrificò la sua vita nelle rivoluzioni del Nuovo Mondo.
Analoga cura è stata posta nelle ricostruzioni storiche dei costumi e delle scenografie per le quali è stata realizzata una lunga ricerca iconografica sull’epoca trattata.


2 - Come vorrebe che fosse vista la sua opera dalla gente?

Vorrei che gli spettatori si dimenticassero per un attimo di tutto quello che hanno visto su questa storia. Che si dimenticassero per un attimo di chi erano Garibaldi e Anita nel mito e guardassero il film con occhi nuovi.
Ho fatto uno sforzo di realismo e pulizia nel film: non ci sono atti roboanti, le battaglie sono di piccoli eserciti come nella verità storica, gli uomini muoiono senza la spettacolarità a cui ci ha abituato il cinema. Ed ho perfino ripulito anche un certo
romanticismo del racconto di Garibaldi stesso, impegnato come era nelle sue Memorie a costruire un Sepolcro (in senso foscoliano) letterario ad Anita. Tutto questo per riportare i personaggi ad una loro dimensione umana, forse più vicina alla realtà.


3 - Ci sono dei messaggi… quale ritiene il piu importante?

No, non ho messaggi da dare se non il racconto stesso di una storia così come l’ho sentita dentro di me. Forse solo un mio sentimento di nostalgia e ammirazione per delle vite, quelle dei protagonisti, così piene di passioni, sentimenti e coraggio.


4 - altre considerazione da fare…

La storia della realizzazione del film è stata una piccola Odissea: come a volte succede nel cinema, forse la forma artistica più soggetta alle avversità della vita, abbiamo dovuto combattere a lungo per portare in porto una nave che ha rischiato spesso di affondare. Abbiamo cominciato a girare nel 2005 e a causa di una serie di incredibili avversità sulle quali un giorno scriverò un libro, le riprese furono sospese a circa metà della sceneggiatura. Solo nel 2010 e a prezzo di enormi sacrifici, siamo riusciti ad avere ancora una settimana di riprese per cercare di salvare il nostro lavoro. Purtroppo però, Ana Paula Arosio non si ripresentò sul set e quindi dovetti riscrivere la sceneggiatura in emergenza e persino lavorare con una controfigura. Per fortuna Gabriel Braga Nunes fu davvero eccezionale e disponibile, la troupe professionale e riuscimmo a salvare una versione coerente del film. "Anita e Garibaldi" non ha potuto essere tutto quello che avremmo voluto, ma lo offriamo allo sguardo degli spettatori consapevoli di avere fatto tutto il possibile e con la massima onestà intellettuale.




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